Stage dei corsisti del Corso di formazione professionale tecnico dell’organizzazione e promozione di eventi culturali e di spettacolo e Shooting dedicato al secolo 1500, organizzato da Maria Rosa Borsetti nell’ambito del Progetto Orvieto Destination Wedding
Si è svolto presso l’Hotel Albergo Villa Ciconia di Orvieto il19 ottobre uno stage ed uno shooting dedicati al secolo 1500, organizzati dal Maria Rosa Borsetti titolare dell’Orvieto Destination Wedding, esperta wedding planner, a disposizione per rendere unico e inimitabile il giorno del matrimonio. Con idee originalissime e un servizio personalizzato fin nei minimi dettagli, per rendere magico il giorno più felice della vita.
Maria Rosa Borsetti si è formata presso la Enzo Miccio Academy e con master in Galateo e Arte della Tavola. Grazie alla sua esperienza ventennale nel settore dell’arte e dell’organizzazione eventi, si avvale di uno staff di professionisti, tutto al femminile, che sono a completa disposizione per trasformare un evento in una magnifica realtà: dall’abito agli allestimenti, dagli addobbi floreali alla musica, ogni dettaglio è affidato a persone di consolidata esperienza, valorizzando, nel contempo, le risorse artigianali, enogastronomiche e culturali del territorio di Orvieto.
La presenza dell’Orvieto Destination Wedding è stata finalizzata alla creazione di nuovi addetti professionali nel settore per una effettiva ripresa del settore del “si per sempre”, dopo il periodo buio della pandemia Covid-19.
Il turismo del wedding premia la Penisola che nel 2022 è stata scenario di oltre 11mila matrimoni stranieri. I viaggiatori internazionali hanno scelto un viaggio nel Bel Paese per celebrare le nozze. Il destination wedding, infatti, si riallinea ai numeri del prepandemia..
Presenti le stagiste Elena Antonini, Gloria Cacciamani, Catia Caffarelli, Gisella Cerasa, Giada Cirone.
Lo stage ha riguardato anche la mise en place, in autentica ceramica derutese ed i bicchieri con il bordo in oro zecchino, curata da Rea Picchiarti, compagna dello chef Emanuele Rengo, re del mondo vegetariano che ha presentato i piatti gourmet, nuova proposta innovativa per il Wedding. La scelta concordata con l’altra collaboratrice di Maria Rosa Borsetti, Elisa Cupelli, quella di non proporre tovaglioli “lavorati” per riprodurre una tavola storica come il tempo l’avrebbe dipinta.
Per lo chef Emanuele Rengo il mondo vegetale, la sua più grande scoperta, che non ammette compromessi, esige materia prima eccellente, rispetto dei ritmi della natura, pazienza nelle lunghe lavorazioni che devono essere in grado di esaltare i sapori, i profumi e i colori, affinché il vegetale possa divenire il Protagonista di ogni piatto”.
Questo il suo Progetto “Vis à Vis”, faccia a faccia, con la sua professione, con sua moglie e compagna di viaggio, con i produttori che divengono collaboratori e con il cliente, al quale desidera regalare ogni volta un’esperienza attraverso la creazione di piatti in grado di evocare i ricordi di antiche tradizioni e sorprendere con le consistenze e le lavorazioni della cucina moderna. Nel cuore verde d’Italia, sua terra natale, torna dopo aver maturato esperienze altrove, in Umbria trova terreno fertile per realizzare la sua cucina, una cucina Della Terra. L’agricoltura è ancora in mano a produttori locali che lavorano nel rispetto della natura, i presidi slow food proteggono antichi saperi e sapori, la cultura contadina è ispirazione, la natura con il susseguirsi delle stagioni dona al cuoco ingredienti speciali come le erbe spontanee e i frutti del sottobosco, qui dove ancora è possibile riappropriarsi del tempo, dove è possibile degustare lentamente ogni sapore lasciando in città la frenesia. La proposta culinaria sarà sempre personalizzata sulle esigenze del consumatore, lo chef si occuperà personalmente di ogni passaggio, dal colloquio per capire gusti, origini, tradizioni personali, alla creazione del menù alla realizzazione dello stesso affinchè l’evento possa essere custodito nella memoria del gusto di ogni ospite come “food experience” e come autentico momento di Convivio
Allo shooting ha preso parte l’Atelier Nozze Orvieto-Frosinone, con uno splendido abito creato da Domenica Scaccia, la sua sartoria è apprezzata da chi ama l’eleganza e la raffinatezza del Made in Italy. Abiti su misura interamente realizzati sartorialmente, curati nei minimi dettagli da mani esperte che sapranno rendere speciali e unici per chi li indossa al giorno più importante della vita. I ricami vengono selezionati e applicati con cura e maestria, arricchiti da eleganti rifiniture per rendere l’abito ancora più prezioso e unico. Entrando negli Atelier di Frosinone e Orvieto si troverà un’aria familiare, piacevole entrando in un mondo fantastico dove i sogni diventano finalmente realtà.
L’acconciatura è stata realizzata da Maria Codino ed Alessio Montenero di #Marina ed Alessio Style, compagni di avventura della Wedding planner Maria Rosa Borsetti nei suoi innumerevoli eventi, hanno celebrato il primo Destination Wedding occupandosi dei modelli che riproponevano la scena del film “Il matrimonio del mio migliore amico”, i protagonisti del “tè dei matti”, tratto da “Alice nel paese delle meraviglie”, proposto per un educational rivolto a Wedding planner russi, e riproposto per il Carnevale organizzato di Anna Fendi con la regia di Antonio Centomani, Dream wedding con la favola “La bella e la bestia” e “Cenerentola in Naples One Upon a time.”; l’idea di utilizzare il tema delle favole è stato inteso come un marketing rivolto alla valorizzazione del networking di imprese al servizio del wedding.
Per questo shooting il trucco è stato effettuato da Lorenza Polverini, mentre le foto sono state realizzate da @lightanddreams.
L’evento si è svolto nello splendido scenario dell’Hotel Albergo Villa Ciconia di Orvieto, un’autentica villa del ‘500 immersa in un’oasi di verde secolare da cui si può arrivare in pochi minuti al centro di Orvieto in auto o con la funicolare. Una residenza piena di storia e arte commissionata a Ippolito Scalza, un grande architetto e scultore diventato celebre per essere stato capomastro del Duomo di Orvieto nel 1567 e per le decorazioni realizzate nella Cattedrale come la Pietà.