CAVALLI D’AUTORE

Siena, il Palio, il cavallo, il patrimonio culturale della secolare identità della città nella 6° edizione della mostra  organizzata da Elena Conti

Dal 4 al 31 ottobre, sesta edizione di Cavalli d’Autore  al  Santa Maria della Scala

«Chiedimi di mostrarti poesia in movimento, e ti mostrerò un cavallo» scrive Ben Jonson.

Infatti a Siena tutto quello che ha per  tema questo magnifico animale ricostruisce l’affascinante rapporto uomo-cavallo nel corso della storia e la 6° edizione della mostra “Cavalli d’Autore”, sotto il sapiente coordinamento di Elena Conti, artista e giornalista, presentata al Santa Maria della Scala, ha avuto un grande successo, per il tema trattato. Opere uniche per dimensioni, tecniche, colori e per i messaggi che le opere stesse veicolano, toccando temi sociali basati su quello che ispira  la visione del cavallo che è un sogno di libertà. Grida, colori, bandiere, criniere al vento, dove la volata finale nel delirio  dei contradaioli,   ha la sua apoteosi  con la vittoria del cavallo scosso nel Palio di Siena dove gareggiano e vincono soprattutto i cavalli, non i loro cavalieri. Il cavallo è un soggetto consacrato nella storia dell’arte, dal Marco Aurelio agli affreschi di Pisanello.

Una mostra dove oltre 25 artisti,  selezionati da Elena Conti, individuati in tutto il mondo,  hanno creato una simbolica “associazione” finalizzata alla realizzazione di questa grande esposizione che ha per tema il cavallo, animale che diecimila anni fa, in Europa, ha rischiato addirittura l’estinzione. Era infatti  considerato solo un animale da preda, come indicano le raffigurazioni di Lescaut, dove le lance erano il mezzo con cui i cacciatori riuscivano ad abbatterlo malgrado la sua velocità.

Gli artisti di questa edizione provengono da Albania, Argentina, Bulgaria, Canada, Mongolia e Stati Uniti, italiani e  senesi. Ci sono opere di grande impatto emotivo. Come per le precedenti edizioni, la scelta della curatrice è stata quella di voler colpire il visitatore, e scuoterne le emozioni.  Gli artisti presenti hanno appositamente realizzato per Cavalli d’Autore 2024, opere con al centro  il cavallo, con raffigurazioni che propongono la loro visone più intima e  tecniche diverse di pittura e scultura. E’ stato bello vedere in questi ultimi mesi l’impegno degli artisti coinvolti, che dal momento che sono stati invitati hanno iniziato a dipingere o scolpire un vero e proprio omaggio al cavallo,  simbolo di bellezza, da sempre protagonista della vita dei senesi.

Come introduzione alla mostra l’opera di Renato Ferretti, Intreccio di pace. Un maestoso cavallo di circa 2 metri,  realizzato esclusivamente  con 10mila rametti di ulivo verdi intrecciati – potati lo scorso anno e lavorati ancora verdi –  simbolo di pace e speranza, in un periodo scosso da venti di conflitto. Il cavallo di ulivo, emblema millenario di riconciliazione, accoglie il visitatore fuori dalle sale espositive come  portavoce di un messaggio universale di unità e dialogo.

Nella prima sala della mostra, lo sguardo cade subito su due cavalli in dimensione naturale che sembrano reali. E’  Idea Balzana di Sandra Petreni, artista dalla straordinaria tecnica pittorica. Si tratta di una potente fusione di tradizione senese e creatività contemporanea. Raffigura due cavalli,  uno bianco e uno nero, che sembrano fuoriuscire dalla tela per interagire con lo spazio del museo, brucando il fieno disposto sul pavimento. Le briglie in pelle, che si estendono oltre i confini del quadro, accentuano il realismo e creano un legame tra arte e realtà. Il titolo richiama sia lo stemma bianco e nero di Siena, la “balzana”, sia il concetto di “idea bizzarra”, conferendo all’opera una vena visionaria che coniuga passato e innovazione.

Al centro della sala Con-Pony, una scultura per riflettere sul futuro, opera dell’artista napoletana Ilaria Di Meo. In un’epoca in cui l’inquinamento ambientale è una delle maggiori sfide, questa  scultura invita a riflettere. Un pony a grandezza naturale realizzato interamente con migliaia di pezzi di plastica e giocattoli in disuso. Molto più di un’opera d’arte, un simbolo potente del nostro impatto ambientale. Ogni frammento di plastica racconta una storia, spingendo chi osserva l’opera a riflettere sulla necessità di un cambiamento verso un futuro più sostenibile.

Fondo oro e giardini lussureggianti nel  trittico Eden di Elena Conti , che espone la sua opera oltre a selezionare ogni anno tutti gli altri partecipanti. Un puledrino, un colibrì e fiori di agapanto fluttuano in uno spazio sospeso e senza tempo. L’oro, simbolo di eternità, avvolge le figure, suggerendo un equilibrio tra materia e spirito. L’opera invita a esplorare una dimensione metafisica, dove la serenità diventa un’esperienza mistica e il mondo onirico si manifesta in forme pure e incontaminate.

“Questo gruppo di artisti internazionali, che cambia negli anni, anche se dei nomi  sono  ricorrenti – commenta Elena Conti,  curatrice della mostra –   trasmette un’energia straordinaria; molte delle opere sono state fatte appositamente per questa occasione. Impossibile non amarla tutte, ogni singolo quadro e ogni scultura lasciano un messaggio particolare, un’emozione. Alcune sono più appariscenti, altre più delicate. Tutte di grandissimi artisti e di grande valore. Capisco non ci sia spazio per presentarle tutte qui, ma è un vero peccato. Invito a visitare la mostra, perché offre davvero belle emozioni sia agli adulti che ai bambini, che vengono volentieri a Cavalli d’Autore”

Per questa edizione espongono:

Luisa Albert, Tommaso Andreini (Palio 2016), Lara Androvandi (Maasgalano 2024), Enrica Capone, Elena Conti, Ilaria Di Meo, Vivianne Duchini, Michi Grassi, Wolfgang Alexander Kossuth, Erika Lavosi, Carol Marano,Fabio Mazzieri (Palio1985), Stephen Mcgarva, Graziano Moscatelli, Sandra Petreni, Rita Petti (Palio 2005), Daniele Righi Ricco, Giovanna Romano, Mauro Russo, Federico Severino, Massimo Stecchi (Palio 2019), Iva Todorova, Yu Wang, Armand Xhomo, Daniele Zacchini.