Ravenna, 25 giugno 2025 – Alessandra Maltoni, apprezzata scrittrice e poetessa, autrice del recente successo editoriale “Sogni e Colori: Viaggio attraverso il Venezuela” (disponibile su Amazon), esprime il suo profondo apprezzamento e la sua commossa riflessione sullo spettacolo di avanguardia contemporanea “Ragni“, andato in scena ieri sera presso la Fabbrica delle Candele di Forli (spazio giovani). L’opera, frutto del talento di giovani attori provenienti da un’accademia romana di recitazione, ha saputo toccare corde sensibili, portando in scena il disorientamento giovanile e le complesse dinamiche familiari.
“Sono rimasta profondamente colpita dalla forza espressiva di ‘Ragni’,” dichiara Alessandra Maltoni. “Mentre il mio libro, ‘Sogni e Colori’, narra la ricerca della felicità e la scoperta del mondo attraverso gli occhi di due giovani romagnoli in Venezuela, esplorando la bellezza e l’avventura di un viaggio che genera crescita e consapevolezza, lo spettacolo di ieri sera ha gettato una luce cruda, ma necessaria, sulle ombre che talvolta avvolgono l’esistenza dei nostri ragazzi.”
La pièce teatrale, con la sua audace regia firmata dal ventiseienne ravennate Marco Boccaccini al suo debutto, ha affrontato temi di scottante attualità sociale: la difficoltà del dialogo tra genitori e figli, l’assenza genitoriale dovuta agli impegni lavorativi e la conseguente vulnerabilità dei giovani, attirati da un “bosco” metaforico. Qui, l’illusoria “linfa” della felicità conduce alla “taverna del ragno”, un luogo dove i sogni si trasformano in dolore, sfociando nella dipendenza da droghe e comportamenti autodistruttivi.
“La metafora della ‘tana del ragno’ è di una potenza straordinaria,” commenta Maltoni. “Ci invita a una riflessione collettiva sul disagio che, troppo spesso, i nostri giovani vivono in silenzio. Ho trovato la scenografia, con le sue sapienti tecniche di luci e ombre, un veicolo perfetto per questa comunicazione poetica, che ha elevato la recitazione a un punto di massima espressione artistica. ‘Ragni’ non è solo uno spettacolo, ma un vero e proprio appello a riscoprire i valori fondamentali della vita e a riattivare un dialogo profondo e sincero all’interno delle famiglie.”
L’autrice sottolinea l’importanza di spettacoli come “Ragni” – adatto a un pubblico dai 16 anni in su – come strumenti essenziali per aprire un confronto costruttivo tra adulti e giovani. “Così come nel mio libro racconto un percorso di riscoperta di sé e del mondo, ‘Ragni’ offre un’opportunità unica per affrontare le sfide che i nostri ragazzi si trovano ad affrontare, spingendo a una maggiore comprensione e vicinanza. È fondamentale che questi messaggi risuonino forte, affinché i ‘sogni e colori’ della gioventù non si trasformino mai in ‘ragni’ che imprigionano.”