THERON – LA FORZA DI UN UOMO.

Ottavo romanzo storico dello scrittore Pierluigi Curcio, uscito in questi giorni su Amazon, ha già raggiunto le posizioni alte delle classifiche dedicate alla narrativa storica venendo inserito tra le novità più interessanti del momento.

Intorno agli inizi del V secolo a.C. Sparta e Atene si coalizzarono contro la potenza più grande e devastante del mondo conosciuto.

Maratona, Termopili, Salamina, Platea.


Le quattro principali battaglie del mondo antico viste con gli occhi di uno schiavo, attraverso un vento di tempesta indomabile e spaventosamente simile ai nostri giorni.


“Lo stile narrativo, incalzante e quasi poetico insieme, trascina il lettore tra momenti di vita quotidiana, mari in tempesta e campi di battaglia dove ogni respiro potrebbe essere l’ultimo. Le scene d’azione sono coreografie di “ferro e sangue”, mentre i dialoghi serrati svelano ambizioni, paure e alleanze tradite.”

(Ercole Gaetano)

  • Leònida radunò i capi ed esclamò. «Il giorno è giunto!»

Il brivido che scosse la schiena di Theron, fu il medesimo che s’insinuò sotto la pelle di ogni partecipante.

«Sparta adempirà alla sua missione e frenerà l’orda persiana, ma ogni guerriero» calcò sulla parola con forza, in modo tale che nessuno si sentisse offeso dalla proposta «che sceglierà di andare, avrà ancora l’opportunità di partecipare alla battaglia finale che sbaraglierà l’orda di Serse. Perché è questo avverrà secondo la volontà di Apollo: O abitatori di Sparta dalle larghe contrade, o la grande rocca gloriosa verrà devastata dai discendenti di Perseo, oppure questo non avverrà, ma la terra dei Lacedemoni piangerà morto un re della stirpe di Eracle.» Esitò: «Ora la profezia è chiara. Sono io quel re.»

Le lance batterono sugli scudi. Nessuno Spartano avrebbe abbandonato il suo posto, ma gli opliti del Peloponneso si ritirarono uno dopo l’altro. Avevano tutti le lacrime agli occhi.

Fu Demofilo a capo di settecento Tiespesi a prendere la parola. «Noi resteremo al tuo fianco, Leònida, ma non sarà una gran resistenza se verremo bersagliati su due fronti. Tra incudine e martello non vedo nessuna resistenza e nessuna gloria.»

«Cosa proponi?»

«Attacchiamoli.»

Leònida rise di gusto: «Sei più Spartano di uno Spartano, amico mio. Appoggio la tua idea e la rilancio.» Il riflesso dei fuochi accesi nella notte gli danzavano negli occhi conferendogli un aspetto spettrale. «Raggiungeremo il cuore dell’accampamento di Serse. Se riuscirò appenderò il suo cuore alla punta di questa lancia, ma se dovessi cadere prima, lascio il compito a chi sarà più abile di me e questa sera festeggeremo al cospetto di Ade.» –

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