“ABITO NELL’ABITARE”

Iniziato con uno specifico Seminario formativo (con crediti professionali) che ha illustrato gli ultimi risultati dell’indagine sociale compiuta dal Centro Studi De Carlo sui residenti del Villaggio Matteotti, con una tavola rotonda, presieduta dell’Arch. Alessio Patalocco, presidente del citato Centro studi,   coordinata da Tommaso Brasiliano (già direttore di AR Magazine) che ha coinvolto i residenti del quartiere e i professionisti in un dibattito unico, che prendeva atto dei nuovi risultati emersi dall’indagine che la Sociologa Sara Massarini ha compiuto (col supporto del Centro Studi Giancarlo De Carlo) sugli attuali abitanti del Villaggio Matteotti,

E’ seguita negli spazi condominiali una Mostra artistica, degli artisti  Antonella Nelli; e Tamara Pierbattistini.

LA SFILATA DI MODA SULLE PASSERELLE DEL VILLAGGIO, presentata da Damienne Etienn responsabile della Katiopa Exclusive Events

Allestita una passerella da 12 metri, le modelle scelte dopo accurati casting dalla Katiopa Exclusive Events, hanno sfilato con abiti importanti, anche per le grandi occasioni, fluttuando tra sete, chiffon, e ricami di cristalli e pajettes, creati da importanti stilisti che hanno partecipato ad eventi moda nazionali ed internazionali, tra cui AltaRoma-AltaModa, ed in alcuni ricordando anche figure geometriche, utilizzate in architettura, tema dell’evento:

Gli stilisti:

Antonio Ventura De Gnon (ha rappresentato il rettangolo di stoffa) stilista dell’alta moda romana, gli abiti creati con un “rettangolo di stoffa”, ma possono essere disfatti riutilizzando lo stesso tessuto per creare un nuovo outfit, con tessuti pregiati che ricordano i colori della sua amata terra, il Salento. La collezione presentata è stata una “capsule” di selezionati abiti, tratti dal suo prezioso archivio, realizzati nella sua lunga carriera.

Sabrina Attiani (ha rappresentato il cerchio), stilista innovativa dell’alta moda romana ha proposto un capo di abbigliamento tondo che s’indossa in molteplici modi. Una magia per esaltare la femminilità di tutte le donne. I suoi capi 100% Made in Italy sono stati disegnati, brevettati e prodotti con l’amorevole tradizione della migliore moda italiana. 

Fabiola Vitale creative artist, si avvicina allo studio dei metalli frequentando il corso di laurea in Ingegneria Industriale a Terni. In questo ambito viene a contatto con varie tipologie di materiali e ne studia le proprietà e le lavorazioni. Rimasta affascinata da questi materiali attraverso vari processi inizia a lavorarli realizzando pezzi di arredamento  per privati, bijoux per mostre ecosostenibili; la sua creatività è la libertà di realizzare oggetti unici pieni d’amore e di passione; i suoi gioielli hanno accompagnato gli abiti dello stilista Antonio Ventura De Gnon.

Giovanni Cirillo, stilista napoletano, conosciuto per l’alta sartoria legata al taglio delle giacche da uomo. Ha proposto abiti preziosi legati ai colori dell’aria, donando eleganza e glamour. Lo stilista ha anticipato con la sua collezione che sarà presentata alla prossima Milano Fashion Week. (introdotto da Una finestra su Napoli con l’esibizione di Maria Teresa Amato, in arte Mate, accompagnata dal Direttore artistico del Festival il Maestro Massimo Abbate), che parteciperà alle prossime selezioni per il Festival di Napoli 2024.

GALIMBERTISSIMA: L’eleganza senza tempo per ogni donna che vuole sentirsi unica. Dai matrimoni agli eventi speciali, ogni abito è un capolavoro sartoriale, realizzato con tessuti italiani di primissima qualità e impreziosito da dettagli unici. Presentata ad Alta Roma e tenuta a battesimo dal grande stilista Egon von Fürstenberg, Galimbertissima crea per la televisione e per il cinema, ha ricevuto il Premio Ago d’Oro e ha partecipato a varie Fashion Week a Milano. Presente anche a Roma Sposa nel circuito Condé Nast, è sinonimo di raffinatezza eleganza e trasgressione uno stile unico per ogni occasione importante.

PASCAL CALZATURE MADE IN ITALY, alias Pascal Perfetto, specializzato in personalizzazione di calzature e accessori moda da donna. Il suo lavoro consiste nella progettazione in primis di calzature per poi passare alla realizzazione e lavorazioni di cristalli, metalli e ricami da applicare sulle stesse. Fornisce le sue creazioni a vari personaggi del mondo televisivo delle varie reti nazionali, e si possono trovare e in negozi esclusivi di brand alla moda. Si sta impegnando anche ad una linea kids particolare con la creazione di calzature simili per mamme e figlie, un trend che sta avendo molti apprezzamenti per la sua ideazione.

DEGUSTAZIONE DI CIBI E VINI

Si è tenuta una degustazione all’aperto allestita presso i giardini del Villaggio da un catering locale, in cui i cibi e le bevande hanno enfatizzato la sostenibilità e il km zero; l’allestimento e la mise en place è stato curato dal Centro Studi De Carlo e realizzati con materiali removibili e non invasivi. 

La degustazione dei Vini è stata effettuata da Aziende Vitivinicole Cantina Pizzogallo, Cantine Zanchi, Azienda Le Crete, Tenuta Cavalier Mazzocchi, associate alla Strada dei Vini Etrusco Romana di Orvieto

Concludendo il pubblico coinvolto, composto da professionisti del settore, comunità accademica entusiasti della moda e del design, la comunità locale, media e stakeholders istituzionali, ha voluto dare con Abito nell’Abitare una promozione di una rete di relazioni e collaborazione, che potrà estendersi oltre l’evento stesso, per contribuire ad avere una maggiore consapevolezza nelle qualità del design partecipativo in uno dei luoghi simbolo che verrà percepito, da questo momento in poi, con occhi diversi, rivalutando le periferie della città, utilizzando gli spazi e invertendo la partecipazione dei cittadini, non più dalle periferie al centro, ma dal centro alle periferie, portando cultura, bellezza, musica, arte ed … un buon bicchiere di vino, tipico della Regione Umbria, cuore verde d’Italia.

Show reel:

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IL VILLAGGIO MATTEOTTI DI TERNI

Realizzato dall’Architetto Giancarlo De Carlo tra il 1970 e il 1974 su commissione della Acciaierie di Terni (guidate dal dirigente Gian Lupo Osti), il Villaggio Matteotti costituisce uno dei primi e più celebri esempi italiani di “architettura partecipata” in cui i dipendenti della fabbrica, futuri abitanti del quartiere, collaborarono attivamente con i progettisti attraverso la mediazione di figure specializzate; nel caso specifico l’architetto venne coinvolto da un team di sociologi tra cui compariva anche Domenico De Masi.

L’area individuata per la realizzazione del complesso, situata nella periferia sud-est della città di Terni, era quella dove già sorgeva il Villaggio Italo Balbo: un quartiere edificato in epoca fascista e costituito da abitazioni quadri- familiari con porzione di terreno ad uso agricolo annesso, che doveva essere demolito e interamente sostituito dal Nuovo Villaggio Matteotti.

Tuttavia, fu portata a termine circa un quarto dell’estensione complessiva prevista nel progetto iniziale, che prevedeva la costruzione di circa ottocento nuovi alloggi, mentre ne vennero realizzati solo duecentocinquanta. Ad ogni modo, seppure solo parzialmente corrispondente al piano originario, il Matteotti resta un esempio particolarmente rappresentativo dell’idea rivoluzionaria che ne ha animato l’intera gestazione, basata su un modello partecipativo di architettura.

Pertanto è stato annoverato a tutti gli effetti tra le opere più importanti e significative dell’Architetto Giancarlo De Carlo. Composto da cinque edifici paralleli in cemento faccia a vista e da una serie di spazi comuni, tra cui un asilo, sale per attività sociali ed aree destinate ad attività commerciali, il Villaggio è innervato da una rete di passaggi pedonali sopraelevati e a terra che collegano le residenze e i servizi tra di loro. L’intero complesso è articolato in quattro moduli longitudinali molto simili, più un quinto, situato all’estremità est, strutturato come un edificio “gradonato” e multiplo: esso è infatti più corto degli altri ed è composto da un piano in più. I blocchi rimanenti ospitano le diverse varianti di appartamento progettati in partecipazione con gli abitanti. I diversi colori dei serramenti rendono facilmente distinguibili le abitazioni private dai servizi pubblici.

IL QUARTIERE NEL CONTESTO DELLA STORIA DELL’ARCHITETTURA ITALIANA

L’intervento al quartiere Matteotti è, dunque, molto particolare in quanto si tratta di un progetto che “ha fatto scuola” e che compare da cinquant’anni nelle riviste specializzate oltre che negli archivi di 8 settore accademici e professionali. Ad oggi è ancora oggetto di studi e ricerche da parte di dipartimenti universitari, studiosi e appassionati di architettura provenienti da tutto il mondo.

Il suo autore, Giancarlo De Carlo (Genova, 1919 Milano, 2005), era un personaggio poliedrico che si è occupato di architettura sostenendo il dibattito culturale sempre a favore del movimento moderno e mai a supporto degli “stili” e del “formalismo”.

Autore di diverse opere architettoniche dal respiro internazionale e di una corposa attività critica e letteraria abbinata all’insegnamento e alla ricerca universitaria.

Per altre informazioni sulla sua biografia si veda alla relativa voce di Wikipedìa o Treccani.

Giancarlo De Carlo avrebbe sviluppato e approfondito l’idea di partecipazione alla trasformazione del territorio negli anni, mettendo fuoco procedure e strategie per una ‘progettazione partecipata’ – di cui fu il teorico più importante in Italia – e arrivando a coniare lo slogan secondo cui «l’architettura è troppo importante per essere lasciata agli architetti».

L’opera più emblematica di De Carlo è il Villaggio Matteotti a Terni, appunto, proprio perché i proponenti e coordinatori del progetto hanno saputo coinvolgere l’architetto in modo tale da offrire l’occasione per una applicazione di “architettura partecipata”; di fatto è una delle prime esperienze in cui la partecipazione degli utenti alle scelte abitative avviene secondo un percorso studiato e programmato. L’architettura, appunto, nasce dal lavoro di una squadra che comprende gli abitanti e coinvolge altre specializzazioni superando i preconcetti stilistici e la “purezza del linguaggio”.

Ancora oggi molte università, soprattutto del Nord Europa e del Nord America, vengono a far visita al Villaggio Matteotti respirando e ritrovando anche parte di quelle esperienze universitarie trasmesse loro da professori e accademici che hanno vissuto quegli anni, diventando un vero e proprio luogo didattico internazionale. Il Centro Studi Giancarlo de Carlo viene spesso coinvolto per fare visite guidate in lingua francese, inglese e italiana.

da dx Alessio Patalocco Damienne Etienn Maria Rosa Borsetti e Marina Bertucci