di Cristina Penco in libreria da lunedì 18 dicembre
«La storia di Caterina d’Aragona merita di essere raccontata non solo per il semplice fatto di essere stata messa da parte da Enrico VIII. Non dovrebbe essere ricordata esclusivamente come una figura austera e tragica, ma come una sovrana illuminata, una crociata animata da fervore religioso, una colta mecenate umanista».
«Se non fosse stata donna, Caterina d’Aragona avrebbe potuto sfidare tutti gli eroi della storia».
Thomas Cromwell
È passata alla storia come la regina ripudiata, Caterina d’Aragona, la moglie ferita che, anche di fronte alle umiliazioni e al rifiuto del marito Enrico VIII, re d’Inghilterra, mostrò fino all’ultimo grande dignità, virtù e incrollabile fede. La Trastámara, in realtà, fu molto di più, grazie a una personalità mite ma determinata, e alle sue doti naturali in fatto di leadership e diplomazia, che la resero una protagonista tutt’altro che passiva dei suoi tempi. Figlia dei sovrani cattolici Ferdinando II d’Aragona e Isabella I di Castiglia, prima donna in Europa a ricoprire l’incarico di ambasciatrice a corte, instancabile nella carità cristiana quanto capace di vincere sul campo di battaglia, Caterina si dovette fare largo dentro una società di uomini e scontrare con i loro sadici giochi di potere. La sua vita rimarrà impigliata a quella di una giovane dama, Anna Bolena, e alle trame di Palazzo del marito, tra la volontà di procacciarsi un erede maschio e lo Scisma anglicano. Delle sei mogli di Enrico VIII, Caterina fu la preferita dei sudditi, che continuarono a rispettarla e ad amarla come una delle più illuminate e colte sovrane del Cinquecento.
CRISTINA PENCO (Genova, 1980), giornalista, scrive di famiglie reali, celebrità, costume e società, lifestyle, attualità e spettacolo per riviste popolari e femminili. Per Diarkos ha pubblicato Meghan Markle. Una Duchessa ribelle (2019), I Windsor. La dinastia di Elisabetta II (2022) e Anna Bolena. Potere e seduzione (2023).