“CRUOR. Renata Rampazzi”: la mostra che racconta il fenomeno della violenza sulle donne

A Roma al Museo Carlo Bilotti -Aranciera di Villa Borghese, l’esposizione “Cruor. Renata Rampazzi” a cura di Claudio Strinati, restituisce l’impegno artistico e sociale dell’artista da sempre vicina alle donne Le opere sono esposte dal 17 settembre 2020  al 10 gennaio 2021

L’universo femminile a partire dagli anni Cinquanta del secolo scorso ha lottato per uscire da quel ruolo subordinato rispetto alle figure maschili riuscendo a decidere liberamente della propria vita. Col tempo le donne hanno saputo conquistarsi gli stessi diritti degli uomini, diritti civili e sociali, tra questi il diritto al lavoro che ha loro permesso di mostrare le proprie risorse e capacità, affermandosi tanto nella politica, quanto in ambito imprenditoriale, ricoprendo ruoli che prima erano impensabili. In questi ultimi anni la donna si è costruita un ruolo sempre più preciso e significativo con funzioni dirigenziali ad indicare come talento e capacità possano superare qualsiasi barriera ideologica e sociale.

Renata Rampazzi_Ritratto

Nonostante le donne abbiamo raggiunto queste conquiste acquisendo più forza e voce, resta sempre un’ombra che le imprigiona quella della violenza che le minaccia facendole sentire indifese e sole. Vittime di violenze, la maggior parte di esse si trova nell’impossibilità di reagire e trovare la forza per dar voce ad un dolore non solo fisico, ma anche morale con cui sono costrette a convivere. Si calcola che ogni anno vengono uccise oltre cento donne quasi sempre da coloro che sostengono di amarle. Un dolore quello causato dalla violenza sulle donne che le ferisce fuori e dentro, nel corpo e nell’animo e che diventa un peso insopportabile se alla lunga restano sole.

A sottolineare il percorso di lotta per l’affermazione sociale delle donne, l’urgenza di porre fine alla violenza che le ferisce nel corpo e nell’anima è l’artista torinese Renata Rampazzi che ha dedicato oltre 40 anni della sua attività a dar voce alle donne grazie anche alla sua arte sostenendo le loro battaglie per la parità e l’emancipazione. A ripercorre queste battaglie che l’artista ha condotto sin dagli anni Settanta è la mostra CRUOR, Renata Rampazzi”, aperta a Roma presso il Museo Carlo Bilotti Aranciera di Villa Borghese dal 17 settembre 2020.

Renata Rampazzi Cruor Sospensione Rossa

Promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, organizzata da Renata Rampazzi e dal suo studio, la mostra, curata da Claudio Strinati, attraverso 14 dipinti, 46 piccole tele, studi preparatori per la grande istallazioni composta da 36 garze, un video (realizzate dal 1977 al 2020, evoca tematiche dolorose che hanno segnato il destino di molte donne cui è stato tolto il diritto di essere, sognare, fare progetti, in una società che spesso le ha lasciate sole.

Renata Rampazzi Cruor , Ferita

 Il titolo dell’esposizione, Cruor, che significa sangue in latino, quale elemento di vita, qui diventa strappo alla vita stessa, Se il sangue ha significato sacrificio pensando alla figura di Cristo e ai martiri, qui attraverso le opere di Renata Rampazzi, la sua presenza, mai oscena, è un invito categorico a riflettere sul tema della violenza contro le donne.

Si tratta di opere che come scrive Claudio Strinati nel catalogo: da un lato sono strettamente connesse con una tradizione antichissima e ricchissima, ma dall’altro sono completamente indipendenti da qualunque condizionamento storico, anzi calano sulla nostra contemporaneità con notevole forza e potenza comunicativa per farsi strumento di vera e propria lotta intellettuale e morale in sé e per sé.

Dopo un inizio con richiami al figurativo, Renata Rampazzi volge l’interesse all’espressionismo astratto lavorando prima con Emilio Vedova, poi con l’artista franco-cinese Zao. Wou-Ki, per concentrarsi con gli anni Settanta su grandi dipinti ricchi di cromatismi. E’ a partire da questi anni che l’artista ha avvertito la necessità di raccontare attraverso i suoi dipinti la forza della denuncia contro la discriminazione di genere restituendo emozioni forti legate alla rabbia, al disagio, all’impazienza, senza cadere nell’osceno o nell’ovvio, ma lasciando che la forza del colore, come il rosso, unitamente a pochi tratti, potesse parlare più di ogni altra rappresentazione figurativa. I suoi dipinti che volgono all’astratto si caricano di un significato profondo che lascia sgomenti, senza fiato .

Renata Rampazzi, Cruor 2018

Denuncia contro la discriminazione di genere e contro la violenza sulle donne. Composizioni, Ferite, Sospensioni Rosse, Lacerazioni segnano il percorso sino ad arrivare all’installazione “Cruor” del 2018, realizzata con la collaborazione della scenografa Leila Fteita esposta per la prima volta nella sede della Fondazione Giorgio Cini di Venezia, che riassume visivamente e in modo esperienziale le altre. Mischiando terre e pigmenti, Renata Rampazzi ha dipinto una trentina di garze, simbolo delle medicazioni delle ferite subite dalle donne, in una variazione di rossi, dal più tenue al più vivido. I lunghi drappi di 4×1 metri appesi al soffitto su piani sfalsati, come una sorta di cortine da palcoscenico, invitano il visitatore ad addentrarsi in un labirinto emotivo, in cui si penetra nella sofferenza e nella privazione della propria identità a causa della violenza, grazie anche alla coinvolgente atmosfera creata dalle musiche di Minassian, Ligeti e Gerbarec.

Renata Rampazzi_Cruor_Foto Damiano Fianco

 L’artista coinvolgendo il visitatore fisicamente ed emotivamente, con questa esposizione evoca il terribile fenomeno della violenza sulle donne raccontato in modo urgente grazie all’uso del colore rosso presente in ogni opera.

Silvana Lazzarino

CRUOR Renata Rampazzi

a cura di Claudio Strinati

Museo Carlo Bilotti – Aranciera di Villa Borghese

, Viale Fiorello La Guardia 6, 00197 Roma

17 settembre 2020 – 10 gennaio 2021

Orario: giugno – settembre: da martedì a venerdì e festivi ore 13.00 – 19.00

((ingresso fino alle 18.30).

Sabato e domenica ore 10.00 – 19.00 (ingresso consentito fino alle 18.30).

Ottobre – maggio: da martedì a venerdì e festivi ore 10.00 – 16.00

 (ingresso consentito fino alle 15.30);

sabato e domenica ore 10.00 – 19.00 (ingresso consentito fino alle 18.30).

Informazioni mostra telefono 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.00)

 www.museocarlobilotti.it;

 www.museiincomune.it

 Ingresso gratuito  con prenotazione obbligatoria e gratuita 060608