Un giorno nella vita

Ho sempre desiderato raccontare “un giorno nella vita”, forse influenzato dalla canzone dei Beatles, e per questo motivo che pensai a lungo di realizzarlo fotograficamente. Diciamo subito che la canzone dei Beatles parla di altro ma il titolo della canzone aveva un suo fascino.

Un bellissimo pomeriggio del Maggio 1994 decisi di recarmi a Cisternino a fotografare la vita sociale degli anziani che sono soliti incontrarsi, senza darsi appuntamento, negli spazi dove abitualmente conversano ricordando il passato e le storie della vita che trascorre.

Dalla mia Taranto non ci misi molto ad arrivare a Cisternino, che dista in linea d’aria 39km, che domina con una magnifica vista la famosa Valle d’Itria nel sud della Puglia.

In compagnia di una coppia di amici ci recammo a bere un caffè profumatissimo e quasi subito, mi accorsi che nel giardinetto antistante la veduta della valle, erano comodamente seduti a chiacchierare uomini e donne del villaggio.

Immediatamente capii che poteva essere una buona occasione per ritrarre, in maniera spontanea, gli abitanti del posto. Pensai di fare prevalentemente dei ritratti invece che realizzare scene d’insieme e quindi decisi di avvicinarmi di molto e di chiedere con garbo se potevo fotografarli senza fare specifiche richieste. Così accadde! Foto assolutamente spontanee che non prevedevano posizioni organizzate.

Nessuno di loro mi negò di fotografarli e quindi ho potuto lavorare con estrema tranquillità e sentivo la loro fiducia nei miei confronti. Con sorrisi e sguardi naturali riuscii a consumare 3 rulli fotografici da 12 pose ciascuno. Ero più che soddisfatto e non vedevo il momento che avrei sviluppato i 3 rulli in bianconero che avevo utilizzato.

A distanza di tanti anni penso di ricordare di aver fotografato con un solo obiettivo fisso, montato sulla mia Hasselblad 500 C/M.

Mi sono sempre chiesto quali fossero le storie delle persone da me ritratte e dopo 30 anni ho una grande tristezza nel pensare che forse molti di loro, che all’epoca erano pensionati, oggi non ci sono più.

Ogni volta che mi soffermo sui loro volti vedo una dignità e una serenità che aiuta a riflettere sulla grandezza della vita e di come amarla senza condizioni. Io sicuramente mi ritengo fortunato ad aver vissuto quel giorno ed ho imparato che ogni giorno della vita va celebrato.

Marcello Nitti    15 maggio 2024